Arte, architettura e malcostume

Un altro restauro scandaloso: S. Nazario a Morrone. Miliardi buttati al vento.

By 7 Ottobre 2012 16 Comments

A un miglio da S. Maria di Casalpiano, sull’antica via che porta a Morrone, si trova il convento di S. Nazario.

Il vescovo Tria sostiene che sia stato fondato nel XV secolo. Probabilmente la notizia non è del tutto fondata, ma sicuramente nel XVIII secolo fu sostanzialmente trasformato per diventare uno dei conventi francescani più grandi del Molise.

Nel 1593 ospitava 8 religiosi dei Minori Osservanti di S. Francesco che si occupavano prevalentemente di restauro e di rilegature di libri.

Nel 1776 divenne noviziato e pare che abbia mantenuto quella funzione fino al 1867 quando fu soppresso.

Da allora è iniziato un lento e costante degrado, anche perché non è stata mai chiara la proprietà.

Finalmente negli ultimi 20 anni sono state profuse imponenti quantità di denaro per il suo restauro.

Non sono stato in grado di sapere quanti miliardi siano stati spesi nei primi anni.

Di sicuro nel 2006 ai miliardi già spesi si aggiunsero altri € 1.456.526,00, che una volta erano circa 3 miliardi di lire.

In quell’anno, passando casualmente davanti al convento, senza scendere dall’auto, feci alcune foto. Non solo del cartello che diceva che si sarebbe fatto:
“consolidamento, restauro e recupero funzionale del complesso conventuale di S. Nazario”.

Sono tornato a S. Nazario questa mattina in occasione della traslazione annuale della Madonna di Morrone dal paese alla Basilica di S. Maria di Casalpiano ed ho approfittato per dare un’occhiata al convento di S. Nazario.

Un nuovo cartello fa sapere che nel gennaio di quest’anno sono stati eseguiti (e presumo completati) i lavori di “consolidamento, restauro e recupero funzionale del complesso conventuale di S. Nazario” con una ulteriore spesa di € 367.605,18 (che una volta erano circa 700 milioni di lire).

Insomma non stiamo parlando di bruscolini!

La situazione é scandalosamente disastrosa!

Intanto la facciata.

Non entro nel merito del tipo di infissi in metallo con i vetri a specchio che già gridano vendetta e mostrano la totale indifferenza alla filologia da parte di chi ce li ha messi.

Voglio parlare di due cose che immediatamente saltano agli occhi.

  

Sulla sinistra un corpo di fabbrica, che qualche anno era già dissestato per il crollo dei solai e del tetto, non solo è stato rifatto, ma addirittura sopraelevato. Basta confrontare la foto che ho fatto nel 2006 e quella di oggi.

A destra della facciata della chiesa, poi, una profonda lesione verticale evidenzia che dopo il consolidamento il complesso si è fessurato.

   

Non ci vuole molto a capire che quella lesione non deriva da fenomeni sismici ma semplicemente per effetto di un cedimento fondale causato da un eccessivo peso dei solai in cemento che sono stati realizzati all’interno.

Dunque miliardi di lire (ovvero milioni di euro) andati in fumo!

Ma questo è niente!

Entrando nel complesso monastico c’è da rimanere sbalorditi nel valutare la
sciatteria progettuale,
l’assurdità degli interventi,
la caotica aggregazione di elementi strutturali incompatibili tra loro,
l’assoluta mancanza di sensibilità architettonica,
la dissennatezza della distribuzione,
la mancanza di qualsiasi criterio funzionale.

Ma non solo questo!

La copertura è in travi metalliche prive di qualsiasi logica strutturale ed estetica e i materiali usati per le pavimentazioni sono degni di un bordello di bassa classe.

E non finisce qui.

Nel chiostro altre preoccupanti lesioni verticali rendono necessarie colossali operazioni per la demolizione delle sovrapposizioni cementizie che ne hanno compromesso la staticità.


Lo scalone principale sta miseramente crollando e le lesioni verticali ed orizzontali ormai rivelano la sua inutilizzabilità.


E poi lo sciagurato accatastamento dei banchi ottocenteschi. Buttati senza cura in un locale terraneo sono ormai alla totale distruzione.

Il colpo finale quando sono entrato nella chiesa.

Qui si sono superate anche le più oscene tinteggiature ministeriali che già ho avuto modo di far conoscere da questo blog.

Una dissacrante operazione di violenza che non ha eguali in Italia. Una sovrapposizione di pitturazioni dove si alternano indescrivibili gradazioni di arancione da postribolo.

Una offesa alla religiosità cristiana e alla storia del gusto!

Giambattista Masciotta scriveva: Consta di una sola navata, con un bellissimo altare di marmo, e contiene un ampio coro in legno intagliato…

Sono andato alla ricerca di quell’altare e l’ho trovato!

L’ho trovato a pezzi.

Malamente accatastato in un disordine che offende anche il più insensibile degli ignoranti.

Adesso gli autori di questo scempio aspettano altri soldi.
Io spero che vengano associati alle patrie galere per offesa al comune senso del pudore!

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  • Antonio ha detto:

    Complimenti! Sei un grande! Ē di persone come te che abbiamo bisogno

  • Donato Matacino ha detto:

    Questo, l’ impegno di una regione voltata allo sviluppo del turismo per far conoscere quello che non sappiamo conservare e non sappiamo valorizzare. Se siamo amministrati da ciucci e muli ( senza offesa per la razza equina ) cosa si vuole pretendere. Caro architetto Valente, lei è l’ unico salvatore della nostra dissennata patria molisana.

  • giuseppe ha detto:

    non un affondo di fioretto, bensì di spada.Chiederemo a sua eccellenza di destinarlo a discoteca,piuttosto che, affidarlo ai monaci trappisti. Accertandoci di controllarne la proprietà

  • marro ascenzio ha detto:

    azz ma in Italia non si cambia mai, e ke kazz. ma nom parli mai di Casacalenda, il palazzo di Masciotta mi interessa sapere quando e’ costato per ristaurarlo, e chi ha pagato se e’ possibile. Cominci a piacermi Franco. ciao

  • marro ascenzio ha detto:

    Ci vorrebbe della gente con i coglioni al posto giusto ARCHITETTO, ( FIANALMENTE SO’ COSA FAI NELLA VITA).
    ma senza offesa in demograzia i coglioni li portano le femmine, in consequenza di questi furti aggravati non abbiamo finito di sentirne parlare. Quelli del convento, e’ solo lo spicciolo, quando parli di miliardi , parla in euro le lire sono solo la mazzetta che si da a CHI DI DOVERE. Parla di Casacalenda qualche volta, grazie e scusate se sono un po’ lontano con i riflessi. ciao.

  • Franco Valente ha detto:

    Caro Ascenzio, farò una visita a Casacalenda e ti farò sapere cosa penso. Credo che la situazione sia piuttosto critica.

  • massimo palumbo ha detto:

    ……andrò quanto prima a vedere questo scempio, frutto di ignoranza, incultura, quella che da tempo oramai attraversa questo sciagurato paese.
    Non esiste più professionalità , e tu ci dimostri riportando la citazione del Masciotta, che non c’è più neanche una doverosa ricerca storica da fare prima e comunque l’inizio di un lavoro di quel tipo. Senza poi non sapere non valutare ” il come legare materiali costruttivi diversi” : solai in cemento armato poggiati su murature in pietra forse , sicuramente con scarsa consistenza! terribile….altro che patrie galere.
    Caro Franco Valente ti dobbiamo il grazie per questa ma anche per le tante sottolineature che purtroppo fai in un ambiente…il Molise straordinario per le tante testimonianze che ci sono state lasciate , ma sordo e impegnato nel distruggere un patrimonio che non ci sarà più dato.
    Forse…bisognerà ricominciare dalle scuole, dopo aver chiuso un bel po di Soprintendenze del territorio Nazionale.

  • Michele ha detto:

    Caro Franco, le immagini parlano, anzi urlano, da sole.
    Al mio paese c’è un detto che in italiano potrebbe tradursi così:
    una generazione crea , una mantiene ciò che è stato fatto e un ‘altra distrugge …mi dispiace dirlo ma in Molise siamo giunti a questo livello.
    Michele

  • Insisto, cacciare via il Direttore generale dei beni culturali Gino Famiglietti

  • Gianluca ha detto:

    Geniale lavoro da incompetenti. Vergogna!

  • Fabio ha detto:

    Ora basta! Bisogna passare dalle parole ai fatti, se la realtà è questa bisogna che associazioni (es. FAI) e/o comuni cittadini si uniscano parte civile in una causa contro chi ha causato ciò, può darsi non sia il monumento + bello d’Italia ma resta pur sempre un pezzo di storia di questo maledetto paese.

  • Lorenzo ha detto:

    Caro Franco,
    bisogna che tutti conoscano nomi, cognomi e ruolo di tutti coloro che hanno operato negli anni questo scempio in modo che , come avveniva nel medioevo, possano essere messi alla gogna. Il pubblico disprezzo per un intervento tanto vergognoso è la una giusta pena per tanta ignoranza.

  • Franco Valente ha detto:

    Caro Lorenzo,
    sto preparando una articolata relazione sullo scandaloso restauro (sic!) di Morrone.
    Purtroppo nel Molise mi trovo a combattere con una Magistratura che quando riceve i miei esposti si contorce e insabbia.
    Peraltro poiché uso parole pesanti, immediatamente gli interessati mi querelano per diffamazione. Dalla Soprintendenza e dai collaboratori ne ho collezionato una trentina. Ma non me ne frega più di tanto.
    Per Morrone scriverò alla Corte dei Conti e pubblicherò la lettera sul mio sito.

  • Lorenzo ha detto:

    Caro Franco
    conosciamo tutti la tua attività professionale e civile e la passione con cui porti avanti le tue battaglie che sono diventate battaglie di civiltà per tutti noi.
    Viviamo in un Paese, e in particolare in una regione, dove l’arroganza del potere non conosce vergogna.
    La verità dei fatti è più forte di qualsiasi congiura dei boiardi di stato e delle varie cricche che si creano intorno ad essi, quindi vai avanti con le nostre battaglie perchè non hai nulla da temere.
    Con stima
    Lorenzo

  • enzo ha detto:

    E’ veramente scandaloso quello che ho visto in queste foto, poi dicono che tagliano sempre sui beni ambientali del nostro paese.

  • carmelo ha detto:

    Caro Franco, di fronte alle tue sventure “tribunalizie” ho pensato a quanta ragione e gratitudine Ti si deve per tutto quello che fai, e questa mia riconoscenza ha riguardato la profondità dell’animo riguardando l’esemplare rilievo della chiesa di S. Nazario di Morrone del Sannio, eseguita nel 1982 da Luigi Marino per conto della Soprintendenza. Ho confrontato tanta sapienza con tanta arroganza: c’è da rimanere atterriti. Un sorriso per un “in bocca al lupo”. ( Si è in attesa di altri 600.000 euro per continuare l’opera meritoria!). Carmelo

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