Monasteri e chiese del Molise

La perfezione in pillole geometriche: l’esalfa di Larino e quello di Petrella Tifernina

By 21 Maggio 2009 One Comment

La perfezione in pillole geometriche: l’esalfa di Larino e quello di Petrella Tifernina

Franco Valente


Particolare della facciata della Cattedrale di Larino

Vi sono a Larino e Petrella Tifernina due pietre che, apparentemente di poca importanza, in realtà sono l’estrema sintesi del concetto di perfezione.

Una è sistemata ai lati del capitello della colonna fitomorfica sostenuta dal grifone nella facciata della cattedrale di Larino, sulla sinistra. E’ costituita da un blocco squadrato in cui una faccia reca un rettangolo con una pronunciata cornice a fettuccia. Al centro è un cerchio nel quale è inscritto un esalfa con i sei lati e i sei raggi in forma di foglie lanceolate. Sembra provenire da un altro edificio da cui è stata etratta per  essere riutilizzata soprattutto per il segno che contiene.


L’esalfa sulla facciata della Cattedrale di Larino

L’altra costituisce la faccia di un capitello sfero-cubico (di tipo renano) che è nella chiesa di S. Giorgio a Petrella Tifernina. In questo secondo caso, a fianco dell’esalfa, sono presenti due simboli solari a forma di svastica dai bracci arrotondati.


Capitello di S. Giorgio a Petrella Tifernina

Per i pitagorici il numero sei è assimilato al concetto di perfezione perché corrisponde alla somma dei suoi divisori: 1 + 2 + 3 = 6. Nel nostro caso la figura dell’esagono rappresenta anche un richiamo geometrico a un poligono che ha una particolarità che non appartiene a nessun’altra figura geometrica piana. Quella di permettere la costruzione sui sei lati di altrettanti esagoni che chiudano interamente la figura centrale.

E’ un’aggregazione presa a prestito geometricamente dagli alveari che sono appunto costituiti da una superficie in cui esistono solo ed esclusivamente figure esagonali.
Ora la circostanza che la pietra di Larino sia simile nell’impostazione e nell’esecuzione a quella di Petrella Tifernina ci sollecita una serie di considerazioni che pur non essendo al momento dimostrabili, sono uno stimolo a continuare nella ricerca degli elementi simbolici legati ad una precisa epoca storica e ad una particolare matrice culturale e religiosa.

In più di una occasione ho ribadito la personale convinzione che l’irraggiamento della cultura religiosa ed organizzativa dell’abate desiderio da Montecassino sia stata fortemente condizionante nell’architettura religiosa del nostro Molise all’inizio del secondo Millennio. L’uso dei capitelli di tipo renano, sfero-cubici, sono una caratteristica delle architetture di quel periodo che genericamente definiamo normanno (seivedano le varie cripte di Trivento, Petacciato, Guardialfiera, ecc., tutte riconducibili all’epoca di Desiderio).


S. Giorgio di Petrella Tifernina – Interno

Ma un altro elemento, apparentemente di importanza trascurabile, credo possa ritrovarsi in una grande quantità di edifici di ambito benedettino: la rosetta costruita con il compasso formando prima il cerchio e successivamente puntando il compasso sulla linea della circonferenza.

Ci sarà occasione per parlare ancora della questione, ma ho motivo di ritenere che sia la rosetta esagonale della cattedrale di Larino che quella di S. Giorgio a Petrella Tifernina siano del XI secolo e appartengano la prima alla precedente basilica desideriana che forse aveva l’impianto invertito rispetto a quello attuale, la seconda alla precedente basilica di S. Giorgio poi ricostruita nella forma attuale. Ambedue comunque di un’epoca molto prossima al 1070.

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